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Elena Pettinelli - Dipartimento di Matematica e Fisica
L'acqua nel sistema solare è presente in molte forme ed in molti luoghi. Le ultime missioni spaziali e le recenti scoperte hanno rivoluzionando la nostra visione dei pianeti e dei satelliti. In questo seminario raccontiamo di oceani profondi in luoghi sperduti, di laghi apperantemente impossibili e di ghiacciai nascosti nel profondo dei crateri.
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Massimo Gennaretti e Andrea Benedetto - Dipartimento di Ingegneria
Il volo che la natura ci nega, l’uomo ha conquistato con la tecnologia. Dall’inizio dello scorso secolo i mezzi
di trasporto aereo sono stati sviluppati a partire dal prototipo dei fratelli Wright, migliorandone la tecnologia di
realizzazione, le prestazioni, la sicurezza, diversificando le modalità operative, ampliando i domini di utilizzo
e le finalità.
Aerei con propulsione ad elica, aerei con propulsione a getto, velivoli subsonici e supersonici, elicotteri,
convertiplani ed ulteriori soluzioni ibride innovative saranno presentati, insieme alla spiegazione dei principi
della fisica alla base del loro funzionamento, e alle modalità di pilotaggio.
D'altra parte, nonostante tutto ciò rappresenti di fatto il superamento del mito di Icaro, forse la stessa
ordinarietà, con cui oggi si fa esperienza del volo, ha sottratto al decollo di questi imponenti oggetti il fascino
provato un tempo e ha ridotto a quasi un nulla l'emozione e la paura di un atterraggio. Ma il contatto tra cielo
e terra resta una fase di grande delicatezza in cui il governo della sicurezza e l'efficacia delle manovre,
spesso operate con la frequenza superiore a quella di un volo al minuto, è complessa questione di
ingegneria.
Così l'aeroporto diviene un terminale di trasporto che tiene necessariamente insieme sicurezza, funzionalità,
efficienza, modernità, architettura, in cui transitano anche milioni di passeggeri all'anno e impensabili
quantità di bagagli e merci. Ne è passato di tempo, di storia e di ingegneria da quando i primi idrovolanti
toccavano su specchi d'acqua e da questi dipartivano nuovamente.
Le piste di volo, i piazzali di stazionamento, i terminali, i gate, la qualità degli edifici operativi e commerciali:
un articolato contesto di integrazioni funzionali e tecnologiche che fanno degli aeroporti moderni vere e
proprie porte verso il cielo, verso il blu dipinto di blu.
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Alessio Argentieri e Giovanni Rotella - Città Metropolitana di Roma Capitale
Fabiana Console e Marco Pantaloni - ISPRA
Roberto Mazza e Maurizio Parotto - Dipartimento di Scienze e Giovanni De Caterini
Società Geologica Italiana
Lo sviluppo delle moderne Geoscienze a Roma fonda le sue radici all’inizio del XIX secolo. Sotto il pontificato di Pio VII, grazie al tesoriere generale vaticano Cardinale Alessandro Lante, fu istituita nel 1804 presso La Sapienza la prima cattedra di Mineralogia. A ricoprire l’incarico fu chiamato padre Carlo Giuseppe Gismondi, appartenente all’Ordine degli Scolopi e insegnante nel Collegio Nazzareno. Qui si può individuare il momento fondante della tradizione geo-mineralogica nella Città Eterna, che consentì la nascita di una Scuola geologica romana nella seconda metà dell’Ottocento. E’ Giuseppe Ponzi il capostipite dell’albero “geo-genealogico” capitolino: medico, naturalista e zoologo, fu successore di Gismondi, Pietro Carpi e Vincenzo Sanguinetti nell’insegnamento di mineralogia all’Università La Sapienza e titolare della nuova cattedra di Geologia, istituita nel 1864 durante il Pontificato di Papa Pio IX. Nella stessa epoca i Gesuiti, sotto la guida illuminata del poliedrico padre Angelo Secchi, diedero avvio presso il Collegio Romano agli studi sismologici accanto a quelli di astrofisica e delle altre branche della Fisica Terrestre (meteorologia, geodesia, geomagnetismo). Le ricerche geo-paleontologiche nell’area romana proseguirono invece il proprio percorso autonomo ad opera degli epigoni di Ponzi (Romolo Meli, Alessandro Portis, Antonio Neviani, Enrico Clerici, Gioacchino de Angelis d’Ossat, Giuseppe Tuccimei, per citare i più illustri) compiendo la transizione verso il XX secolo. Ma la storia della cartografia geologica di Roma ha un prologo: è il veneto Giovan Battista Brocchi a completare, tra il 1820 e il 1830, il primo rilievo dell’area urbanizzata, esteso dai Sette Colli alla valle del Tevere e alla dorsale di Monte Mario. Molti aggiornamenti seguono nel tempo, con cadenza quasi periodica, fino ad arrivare nel 2008 al foglio 374 del Progetto CARG alla scala 1:50.000, che rappresenta l’attuale cartografia geologica ufficiale della città di Roma.
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